La
pianeta
è costituita da un velluto
tagliato unito di colore cremisi e decorata da due croci di forma latina,
disposte sulla lunghezza dei due scapolari, costituite da velluto
tagliato unito di seta di colore nero, ricamate con figure di Santi
in oro, argento e sete policrome.
Prima
del restauro la pianeta si presentava completata con inserti di
tessuto estranei che ridimensionavano la foggia originaria, o
quantomeno precedente gli anni '70. Durante il restauro sono state
in particolare modo indagate e individuate le posizioni di alcuni
ricami, alcuni di questi sono stati ricostruiti (v. RESTAURO),
permettendo la lettura di alcune figure. Le due croci ricamate sono
le parti più singolari e importanti del parato sotto il profilo
artistico. Entrambe sono realizzate con un ricamo a punto spaccato
per le sete policrome (incarnati, capelli e alcuni oggetti, elementi
vegetali e floreali), a punto posato per i filati d'argento e oro,
arricchito in origine da perle di fiume (per le aureole). Le figure
rappresentate in gran parte a mezzobusto, e non sempre integre, sono
inserite entro formelle di forma ovale e polilobate definite
dall'intreccio di due tralci, e in rilievo, all'interno convergono
quattro fiori a tre petali: due nella parte superiore, e due in
quella inferiore che si uniscono alle vesti o a altri elementi della
figura. All'esterno di ogni formella sono ricamate foglie verdi e
cardi. d5.46
Croce
anteriore dall'alto verso il basso:
-
Braccio destro: si identifica Santa
Caterina d'Alessandria
Il
volto femminile con i capelli biondi raccolti, scendono sciolti in
una ciocca sul dietro, sulla fronte una probabile corona, la veste
altocinta dorata con scollo ovale da spalla a spalla, ha maniche
aderenti fino al polso. Nella mano destra sostiene la ruota dentata,
mentre nella sinistra la palma di colore giallo, suoi
attributi.Nella stessa posizione sulla croce posteriore corrisponde
la formella con raffigurata la Santa Maria Maddalena (v.)
-
Braccio sinistro: volto maschile con barba a punta, sul capo una
mitra a due punte di colore, la veste vescovile ampia di colore
argento e oro e in parte cremisi, non sono visibili le braccia. Si
considerano attributi la veste purpurea e il copricapo vescovile per
identificare la figura in un Santo vescovo, probabilmente Sant'
Ermacora . Ciò può essere
ulteriormente avvalorato poiché nella stessa posizione sulla croce
posteriore è raffigurato un Santo identificato con San Fortunato
vescovo di Aquileia di cui si riconoscono gli attributi
Corpo
della croce:
-
La prima e la seconda forma formella presentano figure assolutamente
illeggibili sotto il profilo iconografico.
-
Terza formella: si identifica un San
Girolamo , con il volto ben
definito nei particolari e nelle sfumature, con barba, parte del
capo è coperta da un cappuccio del manto che indossa chiuso sotto
il mento da un evidente fermaglio di colore verde e oro, e l'interno
foderato di rosso e bianco, sotto indossa una tunica con maniche un
po' larghe al polso e risvoltate. Sulla schiena ricade un cappello
cardinalizio di colore rosa chiaro con calotta e tese larghe.
Tracce
di un bastone vicino all'orecchio sinistro. Nella mano destra sembra
reggere parte del manto mentre porge la mano sinistra verso la testa
di un leone. Quali attributi del Santo vanno considerati il
cappello, il manto con cappuccio e il leone.
-
Quarta formella: San
Giacomo Minore
Il volto è quello di un Santo con barba e mitra bianca e
ricamata con oro, indossa una veste dorata con maniche ampie, il
pallio di colore bianco con le croci ricamate in marrone (visibili
cinque). Nella mano sinistra regge il pastorale sembrerebbe con un
uccellino nel ricciolo terminale. Nella mano destra rivolta verso
l'alto tiene un follone, suo attributo, anche l'abbigliamento è
indicativo, come vescovo di Gerusalemme, infatti in certe immagini,
indossa le vesti episcopali, e la mitra reggendo il bastone
pastorale.
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Quinta formella: San
Damiano o Cosma
è
rappresentato un Santo giovane con capelli biondi fluenti che
circondano il viso sbarbato e inclinato. Indossa un manto dorato
allacciato sotto il mento con una pietra-bottone è visibile la
fodera di probabile pelliccia bianca e blu, come dalle maniche
aderenti fino al gomito sono aperte sul resto della lunghezza. Sotto
una gonnella dorata con collo a fascetta bassa con profilo dorato e
blu, cinta in vita si apre a pieghe, trapunte, con tracce di un
decoro orizzontale a circa metà lunghezza. Nella mano destra
rivolta verso l'alto, reca una lancetta chirurgica, nella mano
sinistra, stringe verso il fianco un vasetto o cofanetto, tali
oggetti sono gli attributi, ma non va sottovalutato l'abbigliamento,
in particolare la fodera di pelliccia della veste.
Croce
posteriore dall'alto verso il basso:
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Braccio destro: figura di Santo con barba bionda abbastanza lunga
porta sul capo una mitra bianca e oro a due punte, aureola. La veste
è poco visibile, dorata e tutta chiusa sul petto, mani e braccia
non leggibili, tracce di un bastone pastorale con terminale a
ricciolo. Negli attributi (mitra vescovile, pastorale) si riconduce
a San
Fortunato , la posizione
corrisponde nella croce anteriore a quella della raffigurazione di
Sant'Ermacora.
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Braccio sinistro: figura di Santa riconoscibile per il volto con
capelli lunghi e biondi che scendono oltre le spalle, indossa una
veste dorata visibile da sotto il manto, anch'esso dorato, foderato
di giallo e allacciato al centro . Nella mano destra reca l'urna
degli unguenti, che come attributo, unitamente alle caratteristiche
fisiche, fa ritenere si tratti di S.
Maria Maddalena . La
posizione della formella corrisponde nella parte anteriore con la
formella recante la Santa Caterina d'Alessandria che insieme alla
Maria Maddalena è spesso rappresentata con un criterio di
complementarietà nelle opere dove appare la Vergine con il Bambino,
e incarnano la dote intellettuale dell'erudizione la prima, e
l'altra quella morale della penitenza.
Corpo
della croce:
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Prima formella:la Vergine
e Gesù Bambino , presenta il
Gesù Bambino che porge forse un frutto, appoggiato sulla spalla
destra della Madonna che indossa sotto il manto blu e oro una veste
altocinta con striature dorate e giallo, dal capo scende un
probabile velo, nella mano sinistra è trattenuto forse un oggetto.
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Seconda formella il Redentore
giovane
benedicente, il
volto inclinato con capelli biondi a scriminatura centrale e corti
sopra la nuca, le vesti definite da tessuti consistenti e
drappeggiati di colore bianco e oro: un manto con larghe maniche,
scende dalle spalle sopra una tunica con scollo arrotondato.
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Terza formella: si identifica la figura di un Santo, San
Giacomo Maggiore , il volto
con barba e capelli biondi a scriminatura centrale scendono sulle
spalle, indossa una tunica che si differenzia dalla fodera del
manto, nella mano sinistra tiene un libro rosso quale attributo,
insieme al bastone da pellegrino appoggiato sulla spalla e
trattenuto dalla mano destra.
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Quarta formella: San
Andrea
è leggibile il volto
di un Santo che indossa una veste dorata e verde, con ampia apertura
e scollo, su cui è visibile la fodera bianca a striature celesti,
uguale rivestimento per le maniche larghe al polso. La mano sinistra
è rivolta verso l'alto, mentre la destra viene sfilata dalla manica
sinistra o ne trattiene il tessuto. Sullo sfondo, alle spalle del
santo, un bastone con la croce decussata, detta proprio di San
Andrea, quale attributo.
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Quinta formella appare un Santo che si identifica in San
Francesco d'Assisi , i
capelli tagliati a ciambella e un saio scuro con maniche risvoltate
al polso, da cui escono le mani con le stigmate, in quella destra
tiene stretto un uccellino e nella sinistra regge un libro, tutti
elementi che sono attributi del Santo d'Assisi, sul fondo una croce
decussata, di san Andrea (per i Santi che hanno partecipato alle
crociate, S. Francesco partecipò alla prima nel 1219).
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Sesta formella: San
Cosma . Si rileva la figura
di un Santo con cappelli biondi e riccioluti, tracce di barba bionda
sulla linea del mento, indossa una veste oro trapunta di verde con
una fascia cremisi che cade morbida in cintura, il manto con maniche
larghe e risvoltate è foderato di rosso. La mano destra regge un
elemento simile a una piuma di colore giallo eventuale attributo,
insieme al vaso di ceramica bianco-celeste in basso a sinistra. Gli
attributi giustificano si tratti del santo, la posizione della
formella corrisponde nella parte anteriore a quella raffigurante S.
Damiano. La somiglianza dei due volti ritratti contribuisce ad
attestare si tratti dei due Santi che la leggenda vuole fossero
gemelli.
Ai
lati della parte finale sono ricamati un corno con campanelli e la
metà anteriore di un cavallo rampante d5.20
. Il fiore di cardo più volte
ripetuto come motivo decorativo all'esterno delle formelle, si
associa alle immagini dei Martiri rappresentati come voleva
l'iconografia del tempo, simbolo della loro passione.
Storia
e critica
Il
manufatto è stato con molta probabilità eseguito da ricamatori,
su cartone realizzato da un pittore.
La
preziosità tecnica e materica del ricamo giustificano la datazione
alla metà del XIV secolo. Alcuni elementi dell'iconografia
sono pertinenti alla metà del XIV secolo per lo stile e
l'iconografia. Il legame con l'arte trecentesca si rileva
nell'impostazione del decoro, e nel raffinato naturalismo dei
personaggi rappresentati.
L'analisi
tecnica dei tessuti è stata effettuata soltanto per il velluto
cremisi, la presenza del ricamo sul velluto nero ha permesso solo un
suo parziale riscontro dei dati. |