I paramenti esposti sono realizzati con tessuti tipologicamente, tecnicamente e matericamente pertinenti i secoli XIII, XIV, XV, XVI. Si tratta di stoffe realizzate da manifatture italiane e orientali. Costituiscono un nucleo singolare oltre che per i secoli attribuiti, anche per la rarità. Solo per alcuni di essi esistono esemplari veramente simili, mentre certi sono manufatti unici.

I paramenti fanno parte del corredo funerario del beato Bertrando (1260-1350), alcuni di essi per l'epoca attribuita potrebbero essere appartenuti al patriarca in vita, e del periodo della sua morte. Sappiamo anche dai documenti degli agiografi del periodo, che in relazione al culto del beato, voluto dal suo successore Nicolò di Lussemburgo, vi fu una prima esumazione del corpo del Bertrando già nel 1351. In tale occasione vennero mantenuti i parati con cui era rivestito il corpo. Altre successive traslazioni, finalizzate al culto, hanno probabilmente comportato l'aggiunta o il ricambio di vesti, in particolare della pianeta, come pure la sottrazione di alcune parti dei tessuti, a scopo di reliquie, per esempio del lenzuolo che era il tessuto che copriva il corpo e il sarcofago quindi quello a più diretto contatto con l'esterno. Con l'ultima esumazione nel 1756 tutti i paramenti esposti furono tolti dal sarcofago e dal corpo del Bertrando che fu rivestito con i paramenti settecenteschi donati dal Patriarca Daniele Delfino, come figurano nell'attuale sarcofago nella cappella di San Giuseppe.